La mia ricerca si sviluppa sul confine, tra abbandono e resistenza; corpo e tempo attraverso, in sezione, nella costante reciprocita’ tra materialita’ e rarefazione, astrazione e carnalita’.
Il mio operare spazia inevitabilmente tra linguaggi diversi tornando sempre alla pittura, linguaggio che mi ricollega alla storia, quale portato da affrontare e ripensare ma anche quale pratica “antica” della virtualità che mette in contatto corpo e visione, gesto e immaginazione in un dialogo diretto con la luce. Territorio di riferimento ed esplorazione, pratica dell’alta tecnologia del corpo umano che motiva la scelta del grande formato, un territorio da riabitare e da ridefinire, ripartendo dal corpo, espropriato e meccanizzato, per restituirlo alla sua dimensione politica.
Mi interessa la condizione del corpo in stato di emergenza, dilaniato, avatar, mero simulacro, in continuo scarto a se stesso, oltre se stesso, quando si offre nello scarto al salto, accettando l’abbandono delle coordinate date, in sospensione, tra l’apparire e lo scomparire in una transversalita’ temporale, quando emerge, affiorara nel presente. La pittura e’ il linguaggio che permette di ricollegare la sua virtualità più siderale ad un esperienza del corpo implicandolo inevitabilmente come gestante e non mero fruitore, come corpo politico. Questo percorso attraversa l’installazione, la scultura, azioni ed interventi nello spazio urbano, nella ricerca di sue nuove estensioni e coordinate di cui la Tenda_ è dispositivo di condivisione in costruzione dal 2010.
300 x 200
La pittura è territorio di esplorazione, un interfaccia, «regione materiale» come la ritrovo intesa da Laura Tribaldi in Menti parallele1,di rapporto con l’altrove. Scelta che si formalizza nell’uso dello stesso formato 300 x 200 cm, per le sue tappe principali.
1 Tribaldi, L., Menti parallele, Effequ ed., 2020, p.18-19.
“La tarea de ablandar el ladrillo todos los días, la tarea de abrirse paso en la masa pegajosa que se proclama mundo, cada mañana topar con el paralelepípedo de nombre repugnante, con la satisfacción perruna de que todo está en su sitio, la misma mujer al lado, los mismos zapatos, el mismo sabor de la misma pasta dentífrica, la misma tristeza de las casas de enfrente,…“
Julio Cortazar
Matrimonio (Raumschiff) 2009 acrilico su tela 300 x 200
La pelle del cielo (Schöneweide) 2008 acrilico e olio su tela 300 x 200
Vite (omaggio al Mantegna) 2007 acrilco e olio su tela 300 x 200
3D/2D
voce del verbo cascare (caschi) 2020 Cprint 83 x 54 cm
La pittura e il disegno si alimentano di esperimenti attraverso materiali e dimensioni che riportano sempre alla bidimensione quando non ad un’ aderenza allo spazio circostante, per sondarne i limiti, suggerirne estensioni, indossarne le condizioni.
Peggy-a-Valle-Aurelia 1,2 Cprint 140 x115 cm 2004
LUX 400_600 spray acrilico su sega 2019 50 x 30 x 2 cm
Edonia (CAL-EDONIA-C’E’) 2001 Polistirolo-gesso-colori acrilici 100 x 70 x 35cm
Altrove
L‘altrove, come luogo fisico e sopratutto, come progetto utopico, è una presenza costante nel lavoro di Valeria Sanguini. Si tratti di disegnare la geografia di un continente immaginario, di raccoglierne e catalogarne i (falsi) reperti, di rappresentare allusivamente i paesaggi, cio‘ che interessa l‘artista e‘ sopratutto la possibilità di indurre lo spettatore ad uno stacco, a una momentanea interruzione dell’incredulità(..))
(Stefano Chiodi dal catalogo Prototipi 0.1 2001 p.168 Sossella ed.)
La dimensione dell’altrove attraversa tutta la mia ricerca e mi ha portato ad estendere l’interfaccia dell’opera nello spazio urbano e nell’installazione e più recentemente attraverso collaborazioni ed azioni.
I LOVE YOU TOO 2020 Berlino (Schöneweide) Dante (per il naso) CPrint in scala 1999
Looking for Caledonia 2001 Cprint15x 10